Friday 15 March 2013

Enigma

Vladimiro Rinaldi (Vladimiro Rinaldi e Ranuzzi)

Ti immagino già in biblioteca o in giro inseguendo pratiche. Ti parlo del quartiere, di me. Nonostante piova e la gente sorrida di meno. C'era un pesco, ieri, vicino casa tua. Aveva alcuni boccioli spuntati come per farci coraggio. Un esile pesco che appariva quasi surreale, metafisico. Di sua dignitosa Resistenza capace, contro il maltempo e il grigiume dei palazzi. Quartieri "popolari", banlieues o favellas del mondo dove i politici ed altri Vip hanno mai abitato. Allora quell' alberello ottimista e meraviglioso ho ringraziato. L'anima nostra e quella di Dio, in pace. Preghiera in dialetto e albero. Luogo plebeo, degradato ma più innocente di tutte le superbe basiliche, cattedrali, templi sinagoghe, partiti. Spirito della natura, l'anima dell'albero semplice e di noi e di Dio ho pregato, come un selvaggio smarrito. Il sacro buono, la pace che nelle piccole cose si rivela.

I imagine you already in the library or around following up cases. I talk to you about the local area, about me. Even though it's raining and people smile less than before. There was a peach tree, yesterday, near your home. Some of its buds were just opening as if to give us courage. A slender peach tree almost surreal, metaphysical. Its dignified Resistence capable, against the bad weather and the greyness of the appartment blocks. Working class areas, banlieues or favellas of the world where the politicians and other Vips have never lived. So I thanked that tree optimistic and marvellous. Our soul and God's in peace. Prayer in dialect and tree. A common place, run down but more innocent than the superb basilicas, cathedrals, synagogues, political parties. Spirit of nature, the soul of the simple tree and of us and of God I prayed, like a lost savage. The sacred good, the peace that reveals itself in the little things