Sunday 25 September 2011

I musei della resistenza dovebbero diventare anche scuole attive per la pace e la lotta contro i soprusi


I musei della resistenza non dovrebbero avere una visione limitata del concetto di resistenza.
In materia di cinematografia, ci si é spesso focalizzati su degli interventi audaci ad opera di gruppi coraggiosi contro la forza di un esercito professionale.
In realtà la resistenza é stata molto più ampia.
La resistenza contro un esercito invasore o di un regime brutale è stato fatto anche da milioni di piccoli atti di dignitoso coraggio da parte di gente comune: opuscoli consegnati, proiettili nascosti, ricercati aiutati invece di denunciati, a rischio della vita, un occhio chiuso apposta in un momento critico, un gesto di solidarietà ad un altro. La somma di tutte queste azioni fa spessore, ampliano giustamente il concetto di resistenza, che se ne parli e scriva con più generosità. Un fattore del quale riflettere, crea o rinforza il comune impegno di non cedere alla tirannia.
E'importante che i musei della resistenza documentino quanto più possibile questa resistenza dalla gente comune. E'importante perché mostra alle generazioni più giovani che tutti e tutte possono fare la scelta di resistere alla tirannia.

E'importante perché la scelta di resistere o di accondiscendere si verifica non solo di fronte agli eserciti invasori o ai regimi brutali. Si tratta di una scelta che le persone normali devono affrontare sempre, tutti i giorni, in mille situazioni e modi, se non vogliono accondiscendere all'abuso del potere, al bullismo, devono resistere combattendolo. La ricerca dimostra che la nostra società europea, democratica, è afflitta dal bullismo: nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle strade, nei quartieri, nelle associazioni e cooperative e finanche nei luoghi di cura.

Il bullismo è l'abuso del potere. Può essere il potere che deriva dalla forza fisica, ma spesso è il potere da una posizione di fiducia abusata, o da gerarchia verso i sottoposti, e la complicità dei vili servizievoli con i potenti e malvagi contro gli emarginati lo sta a rappresentare, contro chi si ribella o prova a farlo.

Bullismo nello stesso gruppo di lavoro, di scuola, di luogo della sanità, bullismo gerarchico e di prepotenti, incivile e comunque male sociale, comportamentale. Perché' essere parte di un gruppo sociale più forte e prepotente che attua il mobbing, il bulling,la prepotenza, l'abuso di potere e´condannabile e da resistere a tutti i costi.

La virulenza esercitata, che produce l´emarginazione e la sottomissione verso le persone più virulente,verso i prepotenti da parte dei più deboli che non si possono difendere produce molti tipi di mali, anche psichici. Un fenomeno nefasto della storia e della vita che va rimosso, una pratica, quella del bullismo, che va assolutamente contrastata, combattuta e non passivamente o complicemente accettata. Il fascismo ed il nazismo cominciarono cosí. I prepotenti e il silenzio complice dei dominati, degli impauriti, dei terrorizzati, degli indifferenti e degli ignoranti che ci credevano veramente alla prepotenza e al sevilismo verso i prepotenti come stile di vita.

Affinché i musei della resistenza non restino al loro stato di cimeli di storia (seppure tragica) ma diventino scuola attiva di pace e di lotta contro i soprusi devono stabilire i contatti con le organizzazioni serie, quali l'ONU, proporre e incoraggiare questa filosofia.

Con gente preparata e capace di insegnare, soprattutto attraverso il buon comportamento, e la storia non manipolata, sia la pace sia a combattere il bullismo,a denunciarlo l'abuso di potere. Va combattuto con strategia e metodologia e tanto buon esempio; ovunque esso si manifesti, si concretizzi, o appena accenna ad essere tale. Con tutte le nostre forze.

Ci vogliono persone equilibrate, gentili, oneste veramente(e non basta una tessera politica o una bandiera per esserlo o una laurea); persone ben selezionate e preparate ad insegnare la pace e la lotta contro gli abusi del potere, dando intanto l'esempio. Come iniziarla, portarla avanti e realizzarla la pace. in modo civile, con le organizzazioni che combattono veramente, no profit, Onlus, senza approfittarsi poi del loro ruolo, grado, eccetera... Senno' sarebbe inutile, il male si ripeterebbe. Cosa che é successa durante e dopo molte dittature.

Combattere il bullismo e la discriminazione dei nostri giorni é impegno di nuova resistenza, resistenza di pace, di democrazia. I padri e le madri e quanti altri e altre partigiani o fiancheggiatori e fiancheggiatrici dei partigiani ce lo hanno dimostrato. Bisogna recuperare il senso della dignità. Purtroppo i politici quasi in todo in questo sembrano incapaci: di dare il buon esempio. Che lo diano il buon esempio! Non li strapaghiamo perché, credono loro, sono belli e belle... ma perché servano il popolo: i cittadini.

Vladimiro Rinaldi (www.apoesidi.com)

Alcuni link utili da consultare:

La Commissione Europea: Lotta contro la discriminazione
Mental health and well-being at the workplace – protection and inclusion in challenging times
Mental well-being in school-aged children in Europe: associations with social cohesion and socioeconomic circumstances
Museo Storico della Liberazione
Dutch Resistance Museum
Les Chemins de Mémoire
The Museum of Danish Resistance
Norway Resistance museum
European Resistance Archive
Wikipedia: Resistance movements



Museums of resistance should become also schools for peace and against abuse

Museums of resistance should not take a limited view of the concept of resistance. It is true that daring acts against the might of a professional army make good action films but the reality of resistance was much wider. Resistance against an invading army or a brutal regime was also made up of millions of small acts of courage by ordinary people: pamphlets delivered, bullets hidden, turning a blind eye at a critical moment, a gesture of solidarity at an another. The sum of all these actions is a communal resolve not to give in to tyranny.
It is important that museums of resistance document as much as possible this resistance by ordinary people. It is important because it shows younger generations that everyone can make the choice to resist tyranny. It is important because the choice to resist or to acquiece occurs not only in the face of invading armies or brutal regimes. It is a choice that still faces ordinary people everyday. Research shows that our democratic society is riddled with bullying in our workplaces and schools.
Bullying is the misuse of power. It can be the power that comes from physical strength but often it is power from a position of trust or from being part of a stronger social group. Museums of resistance should establish contact with groups and organisations that combat bullying and discrimination. They should emphasize that resistance to the misuse of power is not just something to read about in history books. It is a responsibility for everyone everyday.